Gli oziorrinchi sono dei punteruoli, tra cui le specie O. sulcatus e O. rugosostriatus (Oziorrinco del ciclamino) sono le più nocive per le piante.
I danni sono provocati sia dall'adulto - di colore bruno-nero e lungo 6 mm, che consuma le foglie - sia dalle larve, che si nutrono delle radichette e delle radici principali alla base del bulbo del ciclamino.
Il clima delle serre rende possibile lo sviluppo di questo coleottero nel corso dell’intero anno.
La lotta chimica risulta difficile poiché non è possibile applicare gli stessi trattamenti per adulti e larve che, inoltre, hanno manifestato fenomeni di resistenza.
Le misure profilattiche, come l'uso di terriccio industriale in sacchi, il diserbo delle zone circostanti, l'eliminazione dei vegetali in decomposizione ecc., riducono sensibilmente il rischio di attacco.
La lotta biologica rappresenta un'alternativa interessante alla lotta chimica.
Gli oziorrinchi - punteruoli dalla forma tondeggiante - fanno parte dell'ordine dei Coleotteri, della superfamiglia dei Curculionoidea e della famiglia dei Curculionidi (Punteruoli).
La specie O. sulcatus (Oziorrinco della vite) è la più frequente nelle serre. Si tratta di un organismo nocivo di diverse colture ornamentali, tra cui il ciclamino. Sono inoltre presenti le specie O. singularis, O. lugdunensis, O. singularis, O. ovatus e O. rugosostriatus.
I due tipi di danni osservati sono causati:
Lo sviluppo dell'oziorrinco è articolato in quattro stadi:
Il genere Otiorrhyncus comprende numerose specie caratterizzate dalla testa che si prolunga in un rostro. Le mascelle si trovano all'estremità del rostro, mentre le antenne sono posizionate al centro di quest'ultimo. Questo genere si distingue, inoltre, per le caratteristiche antenne piegate quasi a 90° e per l'addome ricurvo.
I primi adulti compaiono solitamente ad aprile o maggio. Sono di colore nero-brunastro, lucidi, maculati di giallo sulla schiena e lunghi circa 1 cm.
Sono muniti di un rostro poco allungato dalla cui base si dipartono le tipiche antenne piegate a 90°.
Le elitre degli adulti – dotate di 6 zampe - sono caratterizzate da profonde striature e non sono atte al volo (assenza di ali come per tutti i coleotteri). Si confondono con l'ambiente che li ospita (substrato, terreno).
La riproduzione è asessuale (partenogenetica). Nell'Europa settentrionale, la popolazione è composta esclusivamente da femmine. Queste depongono le uova nel substrato da luglio a fine ottobre (da 100 a 1000 uova per ogni individuo). All’interno della serra, il periodo dell'ovodeposizione è più lungo.
Le uova sono di colore bianco, rotonde e il loro diametro è di 0,7 mm.
Il passaggio dall'uovo alla larva richiede da 10 a 25 giorni. Le larve prive di zampe che escono dalle uova sono di colore rosa-biancastro, con la testa marrone, e vivono nel terreno (per un periodo compreso tra 2 e 12 mesi). Nell'età adulta sono lunghe 1 cm. L'oziorrinco trascorre l'inverno sotto forma di larva. Non appena la temperatura aumenta, la larva riprende la sua attività e in primavera, alla fine dello stadio larvale, si compie la fase di ninfosi (che dura 20 giorni circa). Quest'ultima ha luogo nel terreno ed è seguita dalla comparsa di nuovi adulti femmina che vivono da 5 a 12 mesi.
In ambienti esterni si conta una generazione all'anno, mentre in serra l'insieme degli stadi di sviluppo si ripete tutto l'anno (mancanza di quiescenza invernale).
Il colore dell’adulto - lungo 6 mm - varia tra il bruno-rossastro e il bruno-nerastro. Esso presenta una forma ovoide e morfologicamente è molto simile alla specie O. sulcatus. Per le due specie il ciclo biologico è identico. La deposizione delle uova avviene nel terreno, da maggio a luglio, e le larve subiscono il processo di ninfosi a gennaio.
Larve di oziorrinchi
Adulti e larve sono entrambi responsabili dei danni osservati sul ciclamino, ma le forme peggiori di degrado cui va incontro la pianta sono imputabili alle larve. Queste, infatti, sono attive incessantemente, mentre gli adulti agiscono solo di notte. Durante il giorno, si nascondono nell'oscurità sotto la lettiera, i bancali e i vasi, oppure si celano nel cuore della pianta.
Le piccole larve si nutrono delle radichette, mentre le larve più grosse si nutrono delle radici principali alla base del bulbo, arrivando a rosicchiare anche i tuberi del ciclamino. Nel vegetale, l'attacco si traduce in un'interruzione della crescita, seguito da ingiallimento delle foglie e, per finire, da un avvizzimento generale. Bastano una o due larve per vaso per provocare la morte del ciclamino.
Sin dalla primavera, gli adulti consumano le foglie, procedendo dall'esterno all'interno. Le morsicature provocano delle incisioni caratteristiche che diminuiscono sensibilmente il valore estetico del ciclamino (il bordo della foglia appare ondulato). I danni possono manifestarsi da agosto sino alla fine del ciclo di coltivazione.
Talvolta gli adulti consumano anche i petali teneri.
Benché non siano in grado di volare, gli adulti percorrono lunghe distanze. Essendo polifagi, si nutrono di un gran numero di vegetali. La prima cosa da fare, dunque, è verificare che i vegetali introdotti in serra o già presenti siano privi di qualsiasi contaminazione.
Per attuare una lotta efficace, larve e adulti devono essere trattati in modo indipendente. Gli adulti sono difficili da eliminare a causa del lungo periodo di attività che li contraddistingue. La lotta chimica contro le larve, d'altro canto, è ostacolata dalla loro resistenza a numerosi insetticidi. E' però possibile attuare una lotta efficace utilizzando insetticidi incorporati nel concime.
La lotta biologica rappresenta un'alternativa interessante alla lotta chimica.
Si effettua per mezzo di nematodi parassitari delle larve. Tra questi piccoli vermi rotondi, i più attivi per la lotta biologica sono quelli dell'ordine dei Rhabditida e delle famiglie Steinernematidae e Heterorhabditideae.
Diverse specie di queste famiglie attaccano le larve di oziorrinco, ma attualmente i nematodi Heterorhabditis sp. (come Heterorhabditis megidis) sono quelli che danno i risultati più soddisfacenti. Anche la specie Steinernema feltiae risulta efficace contro le larve.
I nematodi si sviluppano in 4 stadi, due dei quali sono direttamente coinvolti nello sradicamento dell'oziorrinco. Il primo stadio larvale si sviluppa direttamente nell'uovo e non è implicato nel processo d'infezione.
Il secondo stadio larvale si compie fuori dall'uovo e, al pari del primo, non è infettivo. Le larve allo stadio 3, invece, sono infettive: esse cercano attivamente gli organismi ospiti e penetrano nelle larve attraverso gli orifizi naturali del corpo e attraverso l'epidermide. A questo punto, i batteri (Xenorhabdus sp.) presenti nell'intestino delle larve dei nematodi si propagano e si moltiplicano nel corpo della larva dell'oziorrinco che si scurisce e finisce col morire di setticemia nel giro di 48 ore. Tali batteri sono dei simbionti delle larve dei nematodi, che decompongono i tessuti delle larve di oziorrinco riducendoli in prodotti assimilabili dalle larve di nematodi. Le larve, in seguito, si lanciano alla conquista di un nuovo organismo ospite.
L'ultimo stadio larvale dei nematodi infetta gli adulti, nei quali si sviluppa per dare vita ad adulti ermafroditi. Questi depongono le uova nel loro organismo ospite. Le uova sopravvissute daranno alla luce individui maschi e femmine che si accoppieranno. Le uova deposte entreranno in un nuovo ciclo infettivo.
I nematodi (Heterorhabditis megidis) sono liberati al terzo stadio larvale su supporto neutro sotto il nome di Larvanem. Nel giro di una settimana circa, le larve sono parassitate. Per la buona riuscita della lotta biologica sono indispensabili un tasso di umidità elevato e una temperatura del terreno pari a 15°C. Se tale temperatura è superiore a 27°C, l'effetto dei nematodi diminuisce.
Il prodotto Nemasys si distribuisce per irrorazione. I nematodi sono liberati allo stadio adulto o allo stadio larvale.
Sono necessari 5.000 nematodi per ogni litro di terricciato.
Steinernema feltiae, nematode parassita delle larve di sciaridi, consente di ottenere buoni risultati (secondo una referenza olandese). I prodotti in commercio sono Nemasys, Nemasys-M, Exhibit SF WDG, Entonem.
Contro gli oziorrinchi è efficace anche Steinernema carpocapsa, che si trovain commercio con il nome di Exhibit SC-WDG.
Esistono inoltre funghi entomopatogeni efficaci (Metharhizium anisopliae).
Infine, si ottengono buoni risultati associando l'uso del fungo Beauveria brongnartii e del nematode Heterorhabditis sp.
L’evoluzione costante delle regolamentazioni e delle registrazioni dei prodotti fitosanitari e considerate le diverse legislazioni presenti in ogni stato, non permettono di considerare lo stato attuale delle omologazioni. E’ obbligo di ogni produttore d’informasi presso l’ufficio fitosanitario locale per poter rispettare le ultime normative in merito dell’utilizzo dei singoli prodotti fitosanitari. Si consiglia vivamente di effettuare precedentemente una prova su un campione di pianta per valutare l'azione della materia attiva (dose) e la reazione della coltura (fitotossicità).
La disinfezione a vapore dei terreni e dei terricciati elimina questo organismo nocivo a tutti gli stadi.
Occorre iniziare i trattamenti contro gli adulti non appena si osservano i primi individui (aprile-maggio) e proseguirli fino a settembre tramite irrorazione fogliare diluita con abbondante acqua, da effettuare preferibilmente di notte. I trattamenti sono bimensili.
Il trattamento contro le larve si effettua tramite annaffiatura del terreno o incorporazione di microgranuli nel substrato.
Questo documento contiene la descrizione dei metodi colturali ampiamente testati presso la S.C.E.A. di Montourey (Fréjus / Francia) relativi alla coltura del ciclamino. Queste tecniche danno ottimi risultati nelle condizioni colturali e climatiche di questa regione e potrebbero pertanto richiedere qualche adattamento se utilizzate in condizioni diverse. Ricordiamo che tutti i consigli e suggerimenti proposti hanno un semplice valore indicativo e che, in nessun caso, rappresentano una garanzia di risultato (eseguire prima alcune prove).
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