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Il substrato

Le proprietà fisiche del substrato

Il ciclamino necessita di un substrato caratterizzato da una buona capacità di ritenzione idrica e che sia, nel contempo, sufficientemente drenante.

Il substrato deve essere adatto al sistema di irrigazione utilizzato e alle pratiche colturali del produttore.

I parametri considerati sono la conoscenza delle caratteristiche di ritenzione idrica, il percorso dell’acqua nel substrato e il contenuto di aria nello stesso per consentire una buona ossigenazione dell’apparato radicale.

> Introduzione

Il ciclamino preferisce un substrato sempre umido ma anche ben drenante, con un'aerazione massima e una buona conduzione del calore. L'approvvigionamento d'acqua e di ossigeno da parte delle radici e del tubero deve avvenire in modo corretto (sia in termini di quantità che di regolarità di apporto). Di conseguenza, bisogna conoscere:

  • l'attitudine al rinnovamento di ossigeno da parte del substrato
  • la capacità del substrato di garantire l'approvvigionamento idrico

 

Il substrato svolge pertanto un duplice ruolo: supporto per la pianta e "regolatore" per la fornitura di acqua, aria e calore. Queste proprietà fisiche sono legate alla consistenza (composizione granulometrica) e alla struttura (coesione tra i componenti solidi del substrato). Mentre la consistenza può essere definita al tatto, la valutazione della struttura avviene per via indiretta, tramite lo studio della porosità.

 

Per porosità s'intende la misura dei volumi vuoti espressa in percentuale sul volume totale del substrato. Questi spazi possono essere occupati dall'aria e dall'acqua. Più la porosità è elevata, più il substrato presenta spazi vuoti atti a consentire la circolazione dell'acqua, dell'aria e l'esplorazione di un grande volume da parte delle radici.

> L'acqua nel substrato

La capacità di un substrato di garantire un buon apporto idrico è determinata dalla sua facoltà di trattenere l'acqua e di rilasciarla successivamente.

1 > La ritenzione e la disponibilità d'acqua

E' essenziale definire la quantità d'acqua trattenuta dal substrato. In orticoltura, la capacità massima di ritenzione idrica è la quantità d'acqua che il substrato è in grado di trattenere. Tutta la porosità è occupata dall'acqua che, essendo trattenuta nelle cavità del terreno per effetto delle forze di tensione superficiale, non riesce a scorrere via. Questa quantità indica un valore medio calcolato sulla totalità del substrato. L'acqua, infatti, si accumula per gravità sul fondo del vaso, che risulta quindi più umido rispetto alla parte superiore.

Va riconosciuto che i substrati con maggiore capacità di ritenzione sono i più adatti per la coltivazione del ciclamino. L’esaurimento delle riserve del substrato limita infatti lo sviluppo della pianta.

I substrati composti da elementi fini sono quelli che presentano un maggior grado di ritenzione dell'acqua.

 

Tuttavia, occorre considerare il fatto che il substrato può non restituire alla pianta la totalità dell'acqua accumulata come riserva. Vi è infatti il rischio che una parte di essa non venga più ceduta alle radici perché eccessivamente trattenuta dalle particelle del suolo. Questo fenomeno è noto come punto di avvizzimento, ovvero il livello di umidità del substrato al di sotto del quale la pianta avvizzisce. Inoltre, tale tendenza aumenta quando il substrato si asciuga. Maggiore è la percentuale di elementi fini, più alto sarà il punto di avvizzimento.

 

L'acqua realmente utilizzabile da parte della pianta costituisce la disponibilità d'acqua.

2 > I movimenti dell'acqua nel substrato

L'acqua che giunge nel substrato è soggetta a movimenti legati alla pesantezza (percolazione o drenaggio) o ad altri fattori (movimenti legati alle differenze di umidità tra i punti del substrato). La velocità di percolazione (ossia la permeabilità) dipende dalla consistenza e dalla struttura del substrato. Più i componenti sono di dimensioni omogenee e di forma arrotondata, più il substrato è permeabile. Al contrario, più i componenti sono di dimensioni diverse e sovrapposti gli uni agli altri, più il substrato risulta impermeabile.

> L'aerazione

Il contenuto d'aria di un substrato è uguale alla differenza tra la porosità totale e il tenore d'acqua. Maggiore è l'acqua trattenuta dal substrato, minore è l'aria disponibile per le radici, che si trovano di conseguenza in stato di asfissia. Poiché una buona circolazione d'aria nel substrato è un requisito fondamentale per la produzione di ciclamini di qualità, bisogna trovare il giusto equilibrio tra l'ossigenazione e le capacità di drenaggio.

 

L'esistenza di un gradiente di umidità e di un gradiente d'aria inverso nel substrato consente alle radici di posizionarsi laddove le percentuali d'aria e d'acqua raggiungono livelli ottimali.

> La temperatura

Il substrato assorbe il calore fornito dai raggi del sole. La quantità di calore assimilato dipende da numerosi fattori: tipo di vaso, colore del substrato, umidità.

 

Per concludere, ricordiamo che i substrati di origine organica sono "viventi". Le loro caratteristiche fisiche possono mutare col tempo a seconda delle stagioni, delle modalità d'irrigazione e della colonizzazione delle radici. L'analisi fisica del substrato è importante in quanto consente di seguirne l'evoluzione nel corso della coltivazione, rendendo anche possibile un intervento rapido per mantenere la pianta nelle condizioni di coltivazione ideali (esempio: modifica dell'irrigazione nel caso in cui diminuisse la disponibilità d'acqua).

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Il substrato :

S.A.S Morel Diffusion

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